martedì 25 febbraio 2014

It never occurred to me it wasn't the beginning. It was happiness. It was the moment. Right then.




- Tesoro, sei sicura di sentirti bene?

La voce di Rebecca suona leggermente più alta del dovuto, il che mi rivela immediatamente che a) ha capito perfettamente che bene non sto e b) di conseguenza teme di essere morsicata per avermi chiamato “tesoro”, aspetto, questo, di cui normalmente se ne batterebbe pacificamente i coglioni.

- Perché? Ti sembra che non stia bene? - scandisco di rimando tanto per amore di conversazione, cercando di dare alla mia domanda un tono quanto più neutro possibile ma riuscendo soltanto a sembrare ancora più rincoglionita di quello che sono.

Rebecca si limita a fissarmi con uno sguardo severo e io penso che, se adesso mi ricorda che le sbronze non le smaltisco più come quando avevo quindici anni, la sbatto fuori di casa senza neanche farle prendere il cappotto.

Che poi perché Rebecca è a casa mia? Mi chiedo più o meno nello stesso momento in cui realizzo che quello che sto guardando non è il tavolo della mia cucina. E che in mano non ho la mia tazza.

Apro la bocca per chiederle come mai abbia dormito da lei ma mi rendo conto che non ho voglia di sapere la risposta.

La guardo. Mi guarda. Sappiamo più di quanto serva sapere e non c'è bisogno di parlare.

E resta comunque qualcosa che ci sfugge. Che non riusciamo mai ad afferrare del tutto.

Sospeso nel fumo che si alza dalle tazze di caffè e che rimane a mezz'aria tra il piano di legno del tavolo e il lampadario vintage.

Mischiato alla polvere che si arrotola su se stessa nel primo raggio di sole che filtra dalle finestre della cucina.

Riflesso sul pelo lucido di Milady, la gatta dagli occhi scompagnati, come quelli di Bowie.

Qualcosa ci sfugge, anche se per poco. Basterebbe allungare le dita e riusciremmo ad afferrarlo. O forse si sposterebbe. Come il polline che comincia a entrare dalla finestra e che farà venire l'allergia a Becky, trasformando il suo vocabolario già colorito in quello di un portuale incazzato.

Qualcosa ci sfugge.


Ma forse va bene anche così.

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