martedì 14 gennaio 2014

Caress the one, the hiding amaranth in a land of the daybreak

Tu hai scritto una storia, e io ho deciso che era la nostra. Ho voluto che parlasse di noi. Non ci ho pensato. Mi ha sfiorato il dubbio di non essere io l'ombra dietro le tue parole, ma ho deciso di ignorarlo.

Tu hai tracciato la linea di una strada che ho rivendicato per noi, senza pensare alle conseguenze. Tu non sapevi quello che stavi facendo. Io ho visto la fine di quella strada prima ancora che tu ti accorgessi della sua esistenza.

Macchie di inchiostro su una carta strappata.

Credere a quello che si vede. Ricevere quello che si è disposti a dare. Noi vogliamo tutto. Non è così?

Serve qualcuno da incolpare. Serve una vittima. Serve una scusa.

Sapevo chi eri prima che lo sapessi tu.

Anticipazioni. Sogni lucidi. La mente che sa esattamente dove andare, indipendentemente dalla logica. La consapevolezza di qualcosa che arriva. Le parole spezzate che improvvisamente non si possono più pronunciare.

Tu hai scritto una storia, e io ho rubato un ruolo che avrebbe potuto non essere mio. Ho deciso che quel piccolo punto centrale era destinato a me. Non ho voluto ascoltare il mio specchio che mi urlava di smetterla. Non ho voluto leggere le linee bianche che di colpo hanno ricominciato a farsi vedere come non succedeva da anni.

C'è un codice da decifrare dietro ogni storia.

Io ho deciso che sarei stata la chiave.

Corri. Scappa. Cerca di volare via. Schiantati.

Tu hai scritto una storia.

Io l'ho trasformata in una gabbia per intrappolarti.
 

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