giovedì 27 marzo 2014

Stefan's right. He looks...he looks MAJESTIC (2.00)


So happy that they decided to share this!
And Brian's laugh is one of the few things in the world that always succeeds in mending my bad mood.

mercoledì 19 marzo 2014

It's your age, It's my rage.

  
                                                                                                     La tache sur la robe

Io non sopporto le persone che si piangono addosso. Sarà perché è un atteggiamento totalmente lontano dal mio modo di essere. O sarà che sono immatura e incostante e mi stufo in fretta di tutto, compresa l'autocommiserazione. Anche nelle situazioni peggiori, dopo due giorni al massimo di oh-povera-me tendo istintivamente a trovare soluzioni alternative. Che poi io le trovi è un altro discorso. Che funzionino poi, un altro paio di maniche ancora, ma fa lo stesso.
O forse, sarà che alla depressione tendo a preferire l'incazzatura. Dà più energie, mantiene attivi, rende propositivi e pare faccia anche bruciare più calorie, il che non guasta mai.
La rabbia è un sentimento fondamentalmente tabù, perché non sta bene arrabbiarsi.
La rabbia è una reazione scomoda, politicamente scorretta.
E' sintomo di mancanza di controllo, di mancanza di equilibrio.
Tutti si lanciano in elaborate teorie pseudo psicologiche per spiegare la rabbia.
Si ha l'esigenza di rivestire di razionalità un sentimento che è sostanzialmente e prima di tutto istintivo e quindi - per buona parte - irrazionale.
E l'irrazionalità è un altro tabù in un contesto di soggetti prevalentemente affetti da manie di controllo.
La rabbia è considerata un qualcosa da cui si deve guarire, perché siamo anche nell'epoca in cui va così terribilmente di moda essere zen.
Se ti incazzi, inevitabilmente, il motivo della tua incazzatura passerà in secondo piano perché l'attenzione di tutti sarà concentrata sul fatto che stai dando i numeri. O magari ti sei beccato un bell'esaurimento nervoso.
E, pensate un po', questa cosa mi fa profondamente incazzare.
Prendo un bicchiere e lo lancio contro un muro.
Non dirmi di non farlo. Chiedimi perché lo faccio. Forse eviterai che ti rompa tutto il servizio.
Tiro un pugno sullo stipite di una porta. Legno che scricchiola. Ossa che scricchiolano.
Non dirmi di non farmi male. Chiedimi perché lo sto facendo. Magari eviterò di spaccartelo, quel cazzo di stipite.
Ti urlo addosso le cose peggiori che qualcuno avrà mai il coraggio di dirti.
Levati quella cazzo di espressione scioccata e chiediti perché qualcuno te le sta dicendo, quelle cose. Magari eviterò di dirti proprio tutta la verità.
La rabbia folle, cieca, sorda e soprattutto stronza che si accanisce contro tutto quello che trova. La rabbia violenta. Che ha bisogno di scorrere via come il sangue.
La rabbia che è sana, naturale, fisiologica.
La rabbia è un sentimento preziosissimo. Io me la tengo stretta, questa rabbia. Non la lascerò andare finché non sarà lei a volerlo.
Essere arrabbiata è meglio di essere ferita.
Cose da cambiare. Scatole da chiudere e progetti da costruire.
Compro un biglietto aereo.
Ho voglia di andarmene. Ho voglia di muovermi. Di cancellare quello che mi ha fatto incazzare.
La rabbia mi serve per sapere a che punto sono.
Quando smetterò di sentirla vorrà dire che sarò veramente pronta ad andare oltre.



lunedì 17 marzo 2014

No one ever likes the right person. (B.E.Ellis - The Rules of Attraction)


Ho aspettato un po' ad esprimermi sul video per essere meno polemica ma è stata una pessima idea. Piuttosto controproducente, in verità, perché all'aumentare delle mie ore di attesa sono aumentati i commenti in giro per Placebolandia, con il conseguente effetto di un aumento esponenziale della mia sensazione di fastidio verso tutto e tutti.
Sono una pessima persona, ma questo ormai lo sapete. 
A me questo video è piaciuto. E anche parecchio.
Nonostante le perplessità che continuo a mantenere sull'effettiva necessità di una trilogia - che, davvero, la stessa parola trilogia ormai me l'ha fatta a pezzettini. E nonostante lo schema sia veramente molto uguale simile a TMF.
Non ho molte elucubrazioni da portare a sostegno. Mi piace a pelle, forse ancora più di TMF che mi aveva un po' spiazzata. E' come se ora, conoscendo le regole del gioco, fossi riuscita ad apprezzarlo meglio fin da subito.
Mi piace perché è curato in ogni singolo particolare. Perché è molto pensato. E mi piacciono pure i riferimenti all'universo Ellis, pur con tutto il mio odio per quell'individuo - non gli perdonerò mai la scena del topo di American Psycho, l'ho già detto che non gli perdonerò mai la scena del topo? Ecco, io odio la scena del topo e odio lui per averla scritta. Dicevo. I riferimenti. Più che ad AP ce ne ho visti parecchi alle Rules of Attraction, a partire dalla tizia che vomita. Poi non so, forse è stata proprio quella trashata colossale - che di fatto è il centro della faccenda - a farmi ridere all'inizio e a mettermi in una disposizione d'animo favorevole.
Mi piace l'ambientazione di annoiata ricchezza. Mi piace che sia retro.
Adoro il fatto che loro compaiono conciati diversamente nei due video ma solo in modo marginale. E in particolare mi piace come sono conciati in questo.
Ripeto, forse avrei preferito che non ci fosse una trilogia di mezzo, ma è un ottimo lavoro, un ottimo video. Divertente, intelligente. E sono anche abbastanza fiduciosa nel fatto che la fantomatica trilogia, una volta conclusa, possa risultare un pacchetto piuttosto interessante.
La mia polemica e il mio fastidio? Per la quasi totalità dei commenti in cui mi sono imbattuta. Per la banalità delle critiche. 
Da un lato si innalza il coro del vecchio leitmotiv dell'erano-meglio-i-Placebo-di-una-volta e già qui mi girano i coglioni. Un po' per la cosa in sé perché mal sopporto i nostalgici a oltranza e un po' perché, se anche per alcune cose un po' di nostalgia potrebbe starci, per i video proprio no, ecco. Io gli voglio tanto bene eh, come sempre tengo a precisare, ma decisamente i video non sono mai stati il loro punto forte. Senza fare paragoni esterni e rimanendo nell'universo Placebo e senza neanche voler proprio raschiare il fondo con quelle perle di rara bruttezza che sono stati i video di Bright Lights e di Ashtray Heart (luccicavano!!), tolti Pure Morning, Song To Say Goodbye e pochi altri che sono validi, non è che ci siano poi questi capolavori. Il problema è che per la maggior parte del popolo di Placebolandia, un video figo dei Placebo=un video dove si vede tantissimo Brian (e poco importa che abbia aureole luminose). Poi noi-li-ascoltiamo-solo-per-la-musica-oh-sì.
Che poi, tra parentesi, molti di quelli inneggiano ai vecchi video sono quelli che fino a prima dell'era LLL si lagnavano perché i Placebo non si sbattevano abbastanza per i video delle canzoni. Chiusa parentesi.
Dall'altro lato ci sono i convinti sostenitori dell'assoluta coerenza canzone-video. Bah. Ora, io l'ho sempre trovata una cosa un po' banalotta che un po' indica mancanza di idee e un po' confina in modo riduttivo entro i canoni di una storia quella che è la normale potenza immaginifica di un testo di una canzone, ma per carità, questa è la mia opinione. 
Però. Con tutta la buona volontà. Cosa cazzo vuoi rappresentare sul testo di LLL? Davvero, c'è qualcuno che lo ha veramente capito fino in fondo il testo di LLL? (No, neanche Brian, secondo me). La cosa più vicina ad una rappresentazione che potevano fare l'hanno fatta con il liryc video e si intuivano degli alieni in relazione a quei them. E non mi pare il caso di aggiungere altro. Non so se c'è qualcuno che si è veramente auspicato di vedere Brian gorgheggiare on a cloud ma l'idea mi terrorizza più della voce di Ellis e quindi smetto di pensarci.
Fine della polemica? In effetti no, ma facciamo di sì. Anche perché non escludo che sentirò l'insopprimibile esigenza di esprimermi anche sulle reazioni che stanno accogliendo la povera (e forse un po' inutile ok, però niente affatto male) piano version sempre di LLL
Ma checcazzo, stanno facendo davvero un sacco di cose per quest'album. Ok, non ci si può esaltare per tutte, è fisiologico, ma che soddisfazione c'è nel lamentarsi sempre e comunque? E parlo di lamentele serie e risentite, non di quella sana (auto)ironia (quella alla fan-dei-Muse, per capirci) che pare avviarsi verso l'estinzione. Mah. Il senso di alcune dinamiche continua a sfuggirmi.

lunedì 10 marzo 2014

I love collecting toys, the more absurd and silly the better...

Non ho un atteggiamento coerente verso i compleanni.
In realtà non ho un atteggiamento coerente verso paccate di cose, ma in questo momento l'argomento sono i compleanni e, in particolare, i compleanni famosi.
Me ne ricordo sempre ma devo essere dell'umore giusto per postare o comunque produrre qualcosa al riguardo. Ergo, non lo so se, alla fine, mi mobiliterò per il 31 marzo, però nel frattempo segnalo l'iniziativa.

http://www.40lsdal.com/

venerdì 7 marzo 2014

There's part of me you'll never know


 
 
Verrà il giorno in cui sarò di nuovo in grado di esprimermi a parole e non a video.
Ma non è questo il giorno.

martedì 4 marzo 2014

Then what's the point? There is no point. That's the point.


                                                                                                      La tache sur la robe

- Vorresti che tornasse?

Silenzio. Le risposte che non si fanno trovare.

- Non lo so. 

- Non lo sai?

- Dipende dai giorni.

Sopracciglio inarcato. Cavarsela con poco è fuori discussione.

- E' come nei film scadenti. Certi giorni vorrei che tornasse. Certi altri vorrei avere la certezza che non tornerà mai. Per chiudere i conti. Vorrei seppellire il fantasma.

Rumore di pioggia sul davanzale. Non sopporto più questa pioggia.

Non sopporto le domande a cui non puoi evitare di rispondere. 

- Cosa provi esattamente?

- Perché lo stai facendo?

- Perché
tu lo stai facendo?

- Era inevitabile. Lo sai anche tu. Era solo questione di tempo.

Una vecchia canzone pop. Ma chi cazzo ha acceso la radio.

Ricordi. Labbra spaccate. Sangue che scende in gola. E' caldo. Salato. 

Vuoi chiedermi ancora di restare? Vuoi chiedermi di nuovo di andarmene?

- Cosa provi esattamente?

- Non lo so.

- Non è vero.

- No.

- Cosa provi?

- Non lo so.

- Cosa provi?

- Non lo so.

- Non devi pensarci. Devi rispondere.

- Non voglio.

- Perché?

- Perché non c'è una risposta.

- Le risposte ci sono sempre. Solo non ci piace sentirle. Cosa provi?

- Rabbia. 

Rabbia folle. Nera. Soffocante.

- Per cosa?

- Non lo so.

- Per cosa?

- Stupidità.

- Di chi?

- Della cosa in sé.

- Non puoi provare rabbia per una cosa del genere.

- Non posso? E' quello che provo. Quindi posso.

Vorrei fare male. Ferire. Aprirmi le nocche a forza di pugni e spaccarmi le mani cercando di stringere più forte.

Rumore di ossa che si spezzano. Paura che prende il posto di qualunque altra cosa. 


Se hai paura forse la smetterai di sentirti così dannatamente infelice. 

Se hai paura forse la smetterai di dire stronzate.

- Che cosa resta?

- Pezzi di frasi. Parole che non usavo e che ora uso. Mezze abitudini.

- Nient'altro?

- Cos'altro? Cosa resta di solito quando te ne vai?

- Una porta chiusa. Le stanze che per un po' conservano l'odore della vita che hanno visto passare, prima di assumere quel sentore stantio dei posti abbandonati.

- Cosa servirebbe?

- Sentirsi in colpa. Avere dei rimorsi.

- Servirebbe?

- A volte. Forse.

- E i ricordi?

- I ricordi cosa?

- Come la metti con i ricordi?

- I ricordi sono come quello che resta. 

Una porta chiusa su una stanza dall'aria viziata.