mercoledì 31 luglio 2013

Commercial for (Fewhatsername)LLL

In vista dell'imminente inizio del tour delle tre dive, segnalo questa lodevole iniziativa della socia di blog:

Fewhatsername LLL

Tra le altre cose, come vedrete, apprendiamo che Brian è già riuscito a beccarsi una tonsillite prima ancora di cominciare il tour.
Ok, sì, da un lato forse è meglio che si ammali prima, così si toglie il pensiero e poi non stramazza qua e là in giro per i palchi.

Poi. Questa


è la nuova batteria del Forrest.
Non è che sia male, diciamo che ho visto di peggio.

Solo, perché dagli anni Ottanta, tra tutto quello che di buono ha lasciato questo inutile e superbo decennio, dovevano proprio riprendere i colori? 
Sono impazientissima per l'album e sono fermamente convinta che sarà un grande album. Però continuo a pensare che questa sia la loro peggior cover in assoluto. Fa troppo confezione di chewing gum. Anni Ottanta.
E oltretutto questo mina seriamente la mia determinazione a prendermi svariate magliette ufficiali quando arriverà il momento.
Dovrò consolarmi con quelle del forum con la scritta my computer thinks I'm gay. Quelle sono geniali. 


giovedì 25 luglio 2013

Can you imagine a love that is so proud?

Pescato in giro per Tumbr. Spero che non diventi inutilizzabile tra un'ora come al solito.

http://justanotherfuckingusername.tumblr.com/post/56416133532/staralfur3-placebo-loud-like-love

Love on an atom
Love on a cloud
To see the birth of all that isn't now
Can you imagine a love that is so proud?
It never has to question why or how
So I'd abandon the love in my dreams
When I wake up I'm soaking in my sheets

Breathe
Breathe
Believe
Believe
Believe
Believe

For all of our youth
We have craved them
Their beauty and their truth

Breathe (x4)
Believe (x4)
Breathe (x4)
Believe (x3)
Believe
(Repeat again)

That we are loud like

Love on an atom
Love on a cloud
To see the birth of all that isn't now
Can you imagine a love that is so proud?
It never has to question why or how

For all of our youth
We have craved them
Their beauty and their truth
So we name them
And somehow they pull us through
We have craved them
For all of our youth

Breathe (x4)
Believe (x4)

We are loud like love
We are loud like love
We are loud like love (x7)

Che dire? Io volevo fare un post in cui li sgridavo un po' per la disorganizzazione sul lancio del singolo e loro se ne escono con questo...non vale, mi hanno stroncato qualsiasi possibilità di essere arrabbiata con loro.
Non sono sicurissima di come interpretare il testo ma mi fa venire i brividi
*parte in loop per l'ennesima volta*
E' una di quelle canzoni da gridare. Spero che sia il brano d'apertura. Con quella bellissima intro che avevano messo sul countdown.

mercoledì 24 luglio 2013

The night I touched (her) Skin - Skunk Anansie Gruvillage 23 luglio 2013

Probabilmente chi mi segue anche altrove mi dirà che non vale riciclare lo stesso post dappertutto, ma ci sono cose che...ci sono cose, punto. E ieri sera è una di quelle.

L'attesa. Perchè rispetto a quello che c'è stampato sul mio biglietto son cambiati gli orari e io ovviamente non me ne sono accorta. Tutto spostato di un'ora. Suppongo per il caldo, o per aspettare che il centro commerciale si svuoti.
Il posto non mi piace e non mi piace neanche che abbia una capienza estremamente limitata, ma questo ha i suoi lati positivi e appena entrata sono tipo in quarta fila, con il palco praticamente attaccato alle transenne.
Dei Blastema avevo una pessima opinione prima di arrivare lì e continuo ad averla tuttora con maggior cognizione di causa, ma alla fine ho applaudito pure loro perché il ruolo di opener è figo e allo stesso tempo triste, perché nessuno è lì per sentire loro. Oltretutto, ieri sera la maggior parte del pubblico non sapeva neanche chi fossero e nello scoglionamento generale per l'attesa continuavano a gridargli di andare a casa. Ok, sì, non mi sarebbe dispiaciuto che accogliessero il suggerimento, ma resta una cosa che secondo me non si fa.
E poi i tecnici sul palco a tirare via gli strumenti degli opener e a preparare tutto per loro.
E io che continuavo a far foto a tutto quello che mi capitava a tiro (compresa una bottiglietta di coca cola col mio nome, ma questa ve la risparmio).


E il buio. E l'impazienza. Cominciano tutti a chiamarli. E il caldo che in certi momenti è veramente soffocante. E le prove dei riflettori che aumentano ancora di più il caldo.
E loro che arrivano. E il primo momento in cui ho sempre paura che questa sarà la volta buona che mi schiacciano e tanti saluti.
E la sua voce che ti arriva come uno schiaffo.
La. Sua. Voce.
E il suo vestito - che viene il dubbio che il ritardo sia dovuto all'installazione di un impianto di refrigerazione al suo interno perché come fa a sopportarlo? Poi per fortuna il pezzo sopra se ne va.




E lei che si avvicina subito al bordo del palco e si sporge e sorride quel suo sorriso divertentissimo e contagioso. E i suoi occhi sono lì su di noi. E ci guarda davvero. E ride. E salta. E si diverte. E non importa che quello che ha davanti non sia uno stadio pieno ma solo una misera area concerti di un centro commerciale di periferia. E' qui per divertirsi con noi.

Skin ha un modo di stare sul palco che veramente merita di essere visto live.

E si avvicina di nuovo. Mi sembra dopo I believed in you che hanno fatto come terzo brano. E io per un attimo penso ai video dei live in cui si butta sul pubblico e faccio appena in tempo a pensare ma-no-figurati che lei si butta davvero. Anzi, più che altro si sdraia delicatamente sulle mani alzate e io non ho neanche ancora capito cosa è successo che mi trovo con una mano sulla sua nuca e i suoi capelli che mi passano sopra la testa. E poi vedo il suo corpo che ritorna verso le transenne e scende di nuovo sul palco. Con una leggerezza che conferma tutte le mie ipotesi sul fatto che lei venga da un altro pianeta.



Neanche due brani dopo, su Weak, lei è di nuovo lì che si sporge. Si guarda intorno come a dire mi tenete vero? Continua a cantare e sale in piedi sulla folla che la tiene su. E cammina per un po' così. Continuando a cantare, senza mai un cedimento o una sbavatura nella voce, come se non stesse facendo fatica. Prende tantissime delle mani che sono tese verso di lei, un po' anche per tenersi in equilibrio. A un certo punto sono rassegnata al fatto che non so bene come ne uscirò ma fa lo stesso perchè ho una mano sulla sua caviglia intanto che mi sta passando sopra e siamo tutti lì che la teniamo su. Motivo per cui, tra l'altro, di questi momenti non ho delle foto. Vedo poi se riesco a recuperarne in giro.
Poi lei ritorna sul palco e io ritorno a respirare. A parte il caldo credo di essermene proprio dimenticata per un po'. Ero troppo impegnata a guardarla, a sentire la sua voce al di là del microfono. A pensare che è vero, è alta, statuaria, ma è magra, quasi sottile. I suoi polsi sono fini, le mani delicate. Ha un viso a volte da bambina e allo stesso tempo c'è una forza incredibile che emana da lei. Un carisma potente. E se ancora avessi avuto bisogno di una prova al riguardo c'è stato il finale.






Brani nuovi, parecchi. Il delirio su Spit You Out. Brani vecchi. Hedonism che la urlano pure i sassi e io che quasi quasi ci piango un po' su.
E poi escono. E ritornano. E You'll Follow Me Down. E lei che gioca cn la sua voce e tu che canti con lei anche se ovviamente nessuno riesce davvero a cantare le sue canzoni.
E poi ancora un brano. E lei che chiede qualcosa del tipo "ma se io vengo giù will you take care of me?"
A quel punto io sono un po' più indietro perché un paio di poghi e di ondate mi hanno allontanata però sono comunque centrata davanti a lei e questo si è rivelato un gran bene.
Ci chiede di sederci a terra. Ci mettiamo un po' a capire cosa vuo fare ma poi ci sediamo tutti.
Lei scende giù e cammina verso il centro del pubblico. Qualcuno prova ad alzarsi ma lei dice di stare giù e, per favore, "do not touch the artist", e se lei ti chiede una cosa è difficile che qualcuno non obbedisca. Il carisma di cui sopra. O non so cos'altro. Quella roba lì.
Arriva davanti a me e per tipo due minuti sono stata accucciata sotto di lei, mentre lei chiedeva di smetterla di guardare la vita attraverso un fucking mobile phone (non ho pensato assolutamente a Too Many Friends, no no) ma di vivere davvero il momento.
E io che le ho sfiorato un polso.
E che quasi mi dimenticavo di fotgrafarla perché era troppo bello vederla così.
E la tutina che indossava che, vista da vicino è risultata essere completamente trasparente dietro, con la curiosa conseguenza che quando si è girata ho avuto una precisa visione del suo fondoschiena - perfetto come tutto il resto, bisogna pur dirlo.
E la faccia del tizio vicino a me, che quasi fotografavo lui perché faceva morire dal ridere tanto gli occhi gli sporgevano fuori dalle orbite.
E riprende a cantare e per un paio di volte ci fa alzare in piedi di colpo per saltare insieme a lei e poi ci fa sedere di nuovo. E siamo tutti lì che pendiamo dalle sue labbra e non c'è bisogno di security né di altro perché nessuno fa cazzate. Nessuno ci prova neanche.
Ecco, con tutte le mie costanti riserve sul pubblico medio e il mio fastidio generalizzato per la massa - ché deve ancora nascere il pubblico che mi vada bene - ho apprezzato fin quasi alle lacrime l'enorme rispetto che tutti hanno dimostrato, l'attenzione a non urtarla, la delicatezza nel farla passare.
*momento di commozione finito, prego rinfoderare i kleenex*
E va ancora avanti, fin quasi oltre la metà del pubblico. E poi chiede un ponte di mani per tornare al palco.
Incredulità. Lo fa davvero?
Sì. Lo fa davvero.
Sale su. E rotola sulle mani per tutta la distanza che ha percorso. Senza peso.
E torna sul palco con la sua grazia innaturale. Ed è sempre perfetta, come se non avesse neanche caldo, come se non facesse fatica a fare niente.
Gran concerto. Nonostante le mie riserve sulla location marginale e sull'acustica dozzinale - che a volte sentivo le vibrazioni degli ampli che cercavano di sconfiggere definitivamente la resistenza dei miei timpani.
Grande performance live. Sono davvero una band che bisogna vedere dal vivo.




Quando ritorno dal pianeta-Skin poi faccio anche un post su quello che sta succedendo - anzi NON sta succedendo sul fronte delle tre dive con il quasi-forse-presunto-singolo Loud Like Love.

lunedì 15 luglio 2013

The applications are to blame (=sono loro che hanno scelto il Times New Roman)

Lo posto o non lo posto? Lo posto o non lo posto?
Vabbè, lo posto.
Giusto per farmi perdonare da Brian di averlo così vergognosamente trascurato per gli altri tre.



Solo un paio di cose.
Ecco, non è per fare la noiosa a tutti i costi, ma da 36 degrees qualche idea nuova che non comprenda gente sott'acqua?
E poi, Brian, darling, va bene che hai chiuso con il tuo crazy living, ma un Courier? Non dico un Verdana che sarebbe una botta di vita, ma un Georgia?

Attendo fiduciosa il 23 luglio per Loud Like Love.

lunedì 1 luglio 2013

FOCOFINOARCIELO - Totally random highlights from Muse gigs in Turin, June 28-29

Prima di tutto. Grazie al Coro per il titolo.

E per lo striscione MORE DECI-BELLS. Son dei geni, poco da fare.



Poi.

La depressione post-concerto.

E i dolori dappertutto.

E la frenesia di trovare altri biglietti. Dovunque. Vaffanculo i soldi.

Corrono voci - pare addirittura ci sia un testimone oculare - di una mia affermazione immediatamente successiva all'uscita di 2nd Law, che diceva più o meno così:
"ma sì, i Muse li ho già visti due volte, non ho particolari esigenze di rivederli. Oddio, se proprio capita che vengano qui..."
Ecco, considerate le condizioni psicofisiche in cui mi hanno ridotto questi due giorni credo che dovrò rivedere il mio concetto di ciò di cui ho esigenza o meno.

La passerella centrale è il Bene.

Va detto che io ero in fissa con sta cacchio di passerella dalla prima data del tour - tipo che me ne uscivo "bisogna puntare ai lati della pedana" nel mezzo di conversazioni che trattavano degli argomenti più disparati, guadagnandomi le occhiate commiserevoli e infastidite degli interlocutori. Però è vero. E' il Bene. Si riesce ad arrivare molto più vicini che non puntando al palco. E loro fanno un buon 3/4 di concerto lì sopra.

Charles, il Robot di Unsustainable che si aggira davanti alla folla prima che cominci il tutto.


La fiammata centrale che me la sono vista a dieci metri al massimo di distanza e ho ancora caldo adesso.

Il calore istantaneo di quei bruciatori.



L'effetto incredibile di quando sta veramente cominciando dopo che sei lì in piedi pigiato da ore.

La spinta inevitabile dal fondo e gli strani spostamenti di massa per cui mi sono trovata ancora più avanti di quel che speravo.

La setlist del primo giorno che comincia con Supremacy, Panic Station e Plug In Baby di fila.

Matt che comincia a camminare sulla passerella e io che mi rendo conto di quanto cazzo è vicino.



Aver ripetuto per centinaia di volte quanto si veste male Matt e poi trovare la sua giacca spaziale bianca a strisce nere la cosa più bella che abbia mai visto.



E non guardare quasi i maxischermi perché lui è lì.

Chris che corre avanti e indietro anche lui per la passerella e che canta Liquid State sulla pedana.



Dom che per forza si muove meno degli altri due, ma finalmente arriva anche lui lì davanti con Guiding Light.



Io che continuo a sperare in un altro attacco di belldom live, ma forse questo potevo anche non dirlo.

Unintended. Con la chitarra lasciata a Chris.

Matt che scende alle transenne su Undisclosed Desires e comincia stringere mani qua e là. E che a un certo punto si mette quasi a ridere anche se non sono riuscita a capire perché. Un tizio davanti a me ha detto che alcune tipe si stavano sfilando i reggiseni, ma mi auguro scherzasse.

Matt che si diverte per la calca che si crea per acchiappargli una mano.

Matt che si sporge in punta alla passerella e allunga il microfono per farci cantare Starlight.

Io che non ho mai urlato tanto come con Time is Running Out e Uprising.

Knights of Cydonia che parte e dopo il primo coro la sensazione che stia per venire giù il mondo. Le ondate di pogo.

Stockholm Syndrome subito dopo Time is Running Out e una ragazza che esclama divertita e barcollante "ma vogliono ucciderci!"

Follow me e io che qui faccio veramente fatica a non mettermi a piangere ma alla fine riesco a non devolvere i miei chili di trucco alla causa e, dopo aver urlato come una pazza, mi limito a sussurrare un Protège Moi alla fine, che tanto non l'ha sentito nessuno e l'unica persona che l'avrebbe capito purtroppo non era lì con me.

Survival, che ho passato mesi a denigrarla ma che live ha davvero il suo perché.

Blackout e la lampadina-mongolfiera con la tizia che esce e che mi passa proprio sopra.




I 20 Musos raccolti su Animals.




I mesi passati a guardare i video degli altri concerti e la sorpresa di qualcosa che non avevo ancora visto, come la scena della pompa di benzina su Feeling Good.


Il pianoforte di Matt. Cromato e trasparente.

Le mani di Matt sul secondo pianoforte, quello della pedana, su Sunburn, la sera del 29.

Le setlist diverse per almeno cinque o sei brani e New Born, Sunburn e Bliss la seconda sera.

L'assolo di Hysteria e Matt in ginocchio sulla pedana.

Explorers nella setlist del 28.


Matt che prova a bofonchiare qualcosa in italiano e che si capisce esattamente come quando parla inglese.

Dom che non si sa bene se abbia detto Torino o Milano, ma fa lo stesso.

Dom.

Che tanto devo dirlo a prescindere.

Dom.

Matt che la seconda sera non resiste alla tentazione e lancia la chitarra, ma visti gli esiti tragici di Parigi non ci mette molto slancio e riesce a incastrarla nella coda del pianoforte. E poi passa i successivi minuti a cercare di alzare la coda per vedere quanti danni ha fatto.

Io che scuoto la testa perché è un caso umano e soffro terribilmente per quel pianoforte meraviglioso ma almeno Dom è salvo.

E la voglia di piangere in momenti più o meno sensati. Tra cui quando sono entrata allo stadio e ho visto la struttura dal vivo.

E la voglia di ridere perché sono tamarri, sono esibizionisti, sono folli ma sono terribilmente umani. Si divertono davvero quando sono lì sopra.

Lo sguardo stupito e divertito di Matt quando, la seconda sera, durante il suo giro delle transenne una tizia è stata più veloce della security e gli ha afferrato un braccio che ha cercato di non restituirgli più.

Dom che dà via le sue bacchette.

Chris che dà l'armonica.

Madness con gli occhialoni tamarri e il dito puntato sulla telecamera mobile su what you need.

They will not confuckingtrol us sull'Uprising del 29.

E poi gli appostamenti davanti agli alberghi. Prima al pomeriggio e poi in piena notte.

E almeno una mezz'ora in cui sono stata veramente convinta di riuscire a beccarli.

Poi, ovviamente, non ce l'ho fatta e la mia carriera di stalker naufraga miseramente, ma non mi sarei sentita a posto se non ci avessi provato.

E strani incontri con altri fan e riflessioni sulla dimensione surreale del fandom.

E strane chiacchiere di Mollamy la notte del 29, con una ragazza sul marciapiede di fronte al Golden Palace, con gli ospiti dell'albergo che ci guardavano malamente dall'alto dei loro tacchi e dei loro taxi.

E le voci più assurde che cominciano a girare sugli avvistamenti.

E anche una buona dose di fastidio ma alla fine va bene pure quella perché fa parte del gioco.

E girare per il centro di Torino sabato pomeriggio e continuare a cogliere stralci di conversazioni sul concerto della sera prima e lampi di colori delle magliette con il logo. Ma eravate tutti lì?!

E la gente che arrivava da tutte le parti.

E la sensazione che se riascoltassi qualcosa adesso scoppierei in lacrime.

E l'immenso amore per quei tre. Che non è perché sono fighi o perché sono famosi ma perché dicono qualcosa che ho voglia urlare a squarciagola, perché mi prestano le parole per qualcosa che provo anch'io, perché si emozionano per quello che fanno come le persone che vanno a sentirli, per gli anni in cui mi hanno accompagnato, per il riparo che mi hanno offerto, perché, sarà spettacolo e saranno soldi, ma il punto di partenza è qualcosa di dannatamente vero. E' il rapporto tra loro tre. E' la linea di follia di Matt, quella che Dom lo aiuta a non varcare. E' la sua onestà nell'affrontarla.  

E questo è uno di quei tour dei quali tra vent'anni si potrà dire "io c'ero".

*afferra un kleenex e conclude il post*


Setlist 28 giugno

The 2nd Law: Unsustainable
(first verse dialogue only)
Supremacy
Panic Station
Plug In Baby
Map of the Problematique
(Who Knows Who outro)
Resistance
Animals
Knights of Cydonia
(A Man With A Harmonica intro)
Dracula Mountain
(Lightning Bolt cover)
(Drum and Bass jam)
Explorers
Interlude
Hysteria
Monty Jam
Feeling Good
(Leslie Bricusse & Anthony Newley cover)
Follow Me
Liquid State
Madness
Time Is Running Out
(House of the Rising Sun intro)
Stockholm Syndrome
(Rage Against the Machine's Freedom outro)
Unintended
Blackout
(lightbulb floating)
Guiding Light
Undisclosed Desisres
The 2nd Law: Unsustainable
(with Charles the Robot)
Supermassive Black Hole
Survival
The 2nd Law: Isolated System
Uprising
(Extended Outro)
Starlight


Setlist 29 giugno


The 2nd Law: Unsustainable
(first verse dialogue only)
Supremacy
Supermassive Black Hole
Panic Station
Bliss
Resistance
Interlude
Hysteria
Animals
Knights of Cydonia
(A Man With A Harmonica intro)
Dracula Mountain
(Lightning Bolt cover)
(Drum and Bass jam)
Sunburn
Dead Star
Monty Jam
Feeling Good
(Leslie Bricusse & Anthony Newley cover)
Follow Me
Liquid State
Madness
Time Is Running Out
(House of the Rising Sun intro)
New Born
(Ashamed outro)
Unintended
Guiding Light
(lightbulb floating)
Undisclosed Desisres
The 2nd Law: Unsustainable
(with Charles the Robot)
Plug In Baby
Survival
The 2nd Law: Isolated System
Uprising
(Extended Outro)
Starlight