mercoledì 17 dicembre 2014

There's a room where the light won't find you


 
Sì. C'è sempre meno un filo logico.
No. Non ho la più vaga idea di dove far andare questo posto. Nel caso non si fosse capito.
Un po' va avanti da solo, per inerzia. Forse la visione d'insieme arriverà poi. Dopo. Da sola. Boh.
Non mi va di lasciarlo, questo posto. Non mi va di classificarlo. Mi dà fastidio sentirlo alla deriva perché mi manca una rassicurante sensazione di controllo. Per dire, io mica avevo idea che avrei scritto queste cose.
Ma alla fine era nato per questo. No? Per il random. Per le cose senza categoria. Riportare all'ordine. Ma anche no.
Spazi di libertà che in realtà è solo presunta tale. Illusoria, come tutto il resto.
Devo fare altro. Non stare a scrivere qui sopra. O forse dovrei scriverci di più. Magari mi farebbe bene. E costa sicuramente meno di un terapista e dello Xanax.
L'immagine che si trasmette è sempre irrimediabilmente distorta. Frammentaria. Incompleta. Arrivano solo dei pezzi. I più pesanti. Sicuramente non i migliori. La faccenda che sopravvive solo ciò che merita la sopravvivenza, che il tempo è giudice di ciò che deve durare. Ecco, non è questa gran cosa. E' un po' una stronzata. O quanto meno una presa per il culo. Sopravvive ciò che è abbastanza forte, il che nella maggior parte dei casi è ben lontano dall'essere ciò che più lo merita. La capacità di sopravvivenza è grandemente sopravvalutata, quanto meno in termini etici.
Non lo so. E' la cosa che ripeto più spesso da un po' di anni a questa parte. Non lo so. E' veramente la cosa più vicina ad una risposta universale che abbia mai trovato.


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